Arles, la città musa di Van Gogh.
Al termine del viaggio in Spagna, itinerario: Barcellona, abbiamo deciso di visitare alcune adorabili cittadine francesi.
Dopo esser stati a Nimes, ad Aigues Mortes, Saintes-Maries-de-la-Mer e nel parco naturale delle Camargue, arriviamo ad Arles!
Vi ricordate il gioco dell’oca?! Ecco noi l’abbiamo fatto con il Van 🙂
Voi, potete fare il giro inverso partendo dal Parco Nazionale dei Calanchi, vicino a Marsiglia e poi Arles, Nimes ecc..
Arles
Alla scoperta di Arles, città che abbiamo adorato!
Da sempre amata dagli artisti, credo sia d’obbligo visitarla per gli amanti dell’arte.
Noi ci siamo arrivati nel pomeriggio ma comunque siamo riusciti a fare un bel Tour.
Parcheggiamo il van appena fuori dal centro.
Arriviamo nel cuore di Arles, ovvero la piazza principale, dove troviamo al centro l’obelisco romano, incorniciato dalla chiesa di Sant’Anna e la cattedrale di Saint Trophime; quest’ultima mi ha particolarmente colpito, il portale è impreziosito da molte scene della Bibbia, caratteristica delle chiese romaniche.
Ma queste sono solo poche delle tante eredità romane, infatti basta andare poco più avanti ed eccoci all’anfiteatro, uno dei più belli d’Europa, poteva contenere 20.000 persone!
Era usato per gli spettacoli dell’epoca, come per esempio, le lotte tra gladiatori, in seguito per le corride ed eventi culturali.
Continuiamo con i campi elisi, di cui abbiamo tanto sentito parlare nelle poesie, e già, qua è possibile visitarli, così come le Terme di Costantino ed il Teatro Romano, le cui gallerie sotterranee risalgono al 40 a.c.
Ma non vi è solamente tanta storia racchiusa in un sola città ma anche l’anima di tantissimi artisti, che possiamo magicamente percepire vagando per le vie.
Quindi vi parlerò della parte che più ho adorato: ripercorrere la vita di Van Gogh, i suoi luoghi, i suoi dipinti.
Prima, però, facciamo un salto indietro…
Iniziamo dal pittore Jacques Reattu, nato ad Arles, figlio d’arte, sognava l’apertura di un atelier, (sogno che perseguiterà anche Van Gogh), difatti acquistò un edificio lungo il rodano dove vivere e dipingere, che in seguito diverrà museo e laboratorio per tantissimi artisti, come Van Gogh e Picasso, che adorava venire in città a far visita ai numerosi amici e assistere alle corride.
Per avere più informazioni leggete quest’articolo sul Museo Rèattu, e perchè no fateci un salto!
Come dicevamo in precedenza, tanti pittori vennero qui a cercare ispirazione e la maggior parte ci riuscì, come Van Gogh che si stabilì nella famosa casa gialla, convinto di aver finalmente trovato il suo posto nel mondo.
Dipinse 300 quadri in 15 mesi tra cui “La Notte Stellata sul Rodano” e “La terrazza del caffè all’aperto”.
Personalmente è uno dei miei pittori preferiti, e scriverei tantissimo su di lui, ma essendo un blog sui nostri viaggi in van, scriverò solamente una delle sue citazioni che adoro:
“Più ci penso, più mi rendo conto che non c’è nulla di più veramente artistico che amare gli altri.”
Rifletteteci… cos’è l’arte per voi?! Cos’è artistico?
Io, come lui, ritengo che noi tutti siamo arte, e amare gli altri nelle loro diversità, nel loro carattere, nei loro colori d’aspetto e d’animo si, è sicuramente artistico.
I luoghi di Van Gogh
Vi è un vero e proprio tour prenotabile, ma noi l ‘abbiamo ricreato facilmente.
Iniziamo da la Place Lamartine n°2, dove si trova la famosa Casa Gialla, dove il pittore ebbe una breve convivenza artistica con il pittore Gauguin; l’edificio è stato distrutto dai bombardamenti del 1944, ma il quartiere è stato ricostruito in modo simile; da qui, lasciando la casa sulla destra possiamo osservare il Rodano dallo stesso punto del ponte Trinquetaille, dove Van Gogh dipinse “La Notte stellata sul Rodano”.
Eravamo al crepuscolo e l’emozione è stata immensa.
Proseguiamo dal lato opposto della piazza su Buolevard Stalingrad, in pochi passi siamo all’imbocco di Rue Mireille al termine della quale si trova ancora Il Vecchio Mulino ritratto da Van Gogh nel 1888.
Ma eccoci alle tappe più emozionanti, dove tutto sembra veramente immutato.
La prima è dove Van Gogh, in una sera di settembre, sedotto dalla vita notturna della città, realizza il dipinto Cafè le soir (1888), oggi il caffè è ancora lì, ha solo cambiato nome in Café la nuit.
Guardare la piccola piazza dallo stesso punto di vista di Van Gogh è veramente una sensazione unica. Anche l’amico Gauguin ha dipinto lo stesso bar, ma in un modo differente, spesso i due artisti lavoravano agli stessi temi.
Il bar era chiuso e ho voluto sedermi ad un tavolo per rivivere il momento, il divanetto era a molle e sfondato, possibile che fosse ancora quello del ‘800?!
Questo prima di essere travolti da un orda di cinesi paparazzi.
L’ultimo luogo da noi visitato è stato il giardino del manicomio in cui si fece ricoverare dopo il taglio dell’orecchio, Le jardin de la Maison de Santé, quadro dipinto nel 1889, il luogo è perfettamente identico!
Oggi sede dell’Espace Van Gogh.
Terminiamo così la nostra visita ad Arles, ma il nostro viaggio con il van continua… destinazione: Aigues-Mortes e le sue saline!
A presto!
Lacio Drom
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