Saintes-Maries-de-la-mer e il Parco della Camargue

Saintes-Maries-de-la-Mer e il Parco della Camargue

In quest’articolo continueremo il nostro viaggio in van, iniziato con itinerario barcellona e proseguito con Nimes, ArlesAigues-Mortes e le sue saline, il Parco della Camargue, più precisamente il Parco ornitologico di Pont de Gau, per poi arrivare qui, nella terra dei gitani: Saintes-Maries-de-la-mer. 

📌Parc ornithologique de Pont de Gau

Prima di arrivare a Saintes-Maries-de-la-mer, facciamo tappa nel parco della Camargue, visita obbligatoria per gli appassionati di bird watching o se siete gli ultimi dei romantici, qui potrete assistere ad uno stormo di fenicotteri che prende il volo al tramonto.

Questo parco lungo 8 km che racchiude un’intera porzione della Camargue, vi dà la possibilità di scoprirne la natura più selvaggia e un’infinità di specie autoctone (oltre 500).

Il costo del biglietto nel 2019 era di 9 euro. 

Il percorso dura un paio d’ore, perfetto per una gita in famiglia.

Purtroppo il parcheggio spesso è preso d’assalto dai saccheggiatori e diventa ancora più un problema per chi come noi si sposta con il camper/van e quindi con tutto il necessario per vivere e viaggiare.

Il consiglio è di parcheggiare il più vicino all’entrata possibile, in modo da avere vicino un bel via vai di persone. 

📌Saintes-Maries-de-la-Mer

Proseguiamo sulla D570 per una decina di minuti ed arriviamo a Saintes-Marie-de-la-Mer.

Questo paesino del sud della Camargue con le casette bianche è molto caro ai sinti ed ai gitani, che il 24 maggio percorrono un vero e proprio pellegrinaggio per renderle grazia.

La loro santa, Santa Sara, viene portata dalla chiesa dov’è custodita, Notre-Dame-de la Mer, fino al mare.

Diverse sono le leggende attorno a questa Santa:

una racconta dell’arrivo di Maria Maddalena, Maria Salomè e Maria Jacobè, ( per questo il nome Saintes-Maries al plurale) accompagnata dalla loro ancella Sara, altre narrano che quest’ultima era già nella città come regina, e le salvò da un naufragio, per poi convertirsi alla loro fede; un’ultima leggenda la considera di origini egizie, facente parte di un gruppo di martiri persiani; recentemente si suppone anche come figlia di Maddalena. Ognuno creda a quel che preferisce.

Entriamo nella chiesa, molto umile, non ha particolarità, se non il fatto di essere dedicata ad una divinità pagana e di colore; i 2 euro per salire sul tetto della chiesa sono assolutamente ben spesi e vedere le viuzze della città piene di gente e bancarelle, le spiaggie, l’immensa distesa di stagni della Camargue, vale assolutamente il prezzo e la scarpinata sulle strette scale a chiocciola per salire sul tetto. Mi raccomando scarpe sportive per salire! 

Questa piccola cittadina ha molto da offrire, e nonostante sia frequentata da spiriti liberi, trovare parcheggi gratuiti è molto difficile, soppratutto in estate.

Vi sono zone camper/van a pagamento fuori dalla città.

Viene inoltre ricordata per le corride camarguesi, come dimostrano le diverse statue di tori e toreri che potete trovare lungo la passeggiata sul mare.

Per di più è possibile mangiare la carne di toro in diversi ristoranti, che dicono essere estremamente morbida e gradevole per via della loro alimentazione a base esclusiva di giunco e salicornie, questo è quello che gli offre il territorio paludoso! 

Ma non solo, possiamo gustarci un buon riso della Camargue e pesce sempre fresco in arrivo dal porto ogni mattina! Tutto patrimonio culinario di origine protetta!

 

Inoltre, per gli appassionati di equitazione e non, vi è la possibilità di fare magnifiche passeggiate a cavallo

Al seguente link potete trovare i diversi tour offerti. 

Termina qui la nostra visita a Saintes-Maries-de-la-mer e il parco della Camargue, prossima tappa: Cassis e il Parco Nazionale dei Calanchi! 

A presto.

                                                                                                                           Lacio drom

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